Recensione "The thirteenth child. La tredicesima figlia" di Erin A. Craig

Buongiorno lettori, oggi vi propongo la recensione dell'ultimo libro di un'autrice che amo molto, si tratta de "The thirteenth child. La tredicesima figlia" di Erin A. Craig, per cui ringrazio la casa editrice per la gradita copia omaggio!

Titolo: "The thirteenth child. La tredicesima figlia"  
Autore: Erin A.Craig
Traduttore: Sara Bresciani
Data di pubblicazione: 27 giugno 2025
Casa editrice: Fanucci
Pagine: 432
"Hazel Trépas ha sempre saputo di essere diversa dai suoi fratelli. Tredicesima figlia, fin dall’infanzia è stata promessa a uno degli dèi della Martissienes: Merrick, la Temutissima Fine. Quando, dopo anni di silenzio, Merrick finalmente si presenta alla porta della fattoria di famiglia, il destino di Hazel si compie. Il dio le comunica che diventerà una grande guaritrice, dalle abilità straordinarie. Per aiutarla, Merrick le concede in dono la capacità di dedurre all’istante la cura necessaria per ogni malato. Ma c’è un problema. Oltre a un potere fuori dal comune, Hazel riceve anche una condanna: riesce a vedere quando ogni speranza è svanita e la Morte ha reclamato uno dei suoi pazienti. Perseguitata dai fantasmi di chi ha dovuto lasciare andare, Hazel non desidera altro che fuggire dalle sue responsabilità. Ma il destino la conduce alla corte reale di Châtellerault, dove le viene chiesto di curare il re Marnaigne, colpito da una piaga misteriosa. È lì che conosce Leopold, lo sprezzante principe ereditario che nasconde un cuore sorprendentemente gentile. Alla corte, costretta a decidere se salvare o no un sovrano destinato a morire, Hazel affronterà la prova più difficile della sua vita. Cosa succede quando una mortale decide di sfidare la volontà della Morte?

RECENSIONE

Questa era una delle uscite che attendevo maggiormente, adoro la Craig, il suo modo di scrivere e il suo presentarci sempre dei retelling di favole più o meno conosciute, ma in chiave dark e horror. Questa volta tocca alla "Comare morte" dei fratelli Grimm, di cui ammetto di non averne conosciuto l'esistenza fino ad ora 😅e a cui, da quello che ho visto, si attiene molto fedelmente per quasi tutto il libro, mantenendo però sempre quel guizzo di originalità che caratterizza il suo stile!
La scrittura è il punto di forza dell'autrice, ricca, ricercata, oserei definirla onirica, che ci regala una storia cupa, oscura, non facile, ma come sempre che sa toccare i giusti tasti del nostro animo per invitarci alla riflessione.

Si sa come il numero tredici sia visto da molte culture del nostro mondo come un numero magico, speciale, ma portatore spesso di sventura, ebbene la nostra Hazel non fa eccezione. E' una tredicesima figlia, di una famiglia povera, ignorante, che non la voleva e che ha colto la prima occasione per sbarazzarsene cedendola come un pacco postale alla Temutissima Fine, il Dio della Morte, che per questo suo essere speciale ne vuole essere il padrino.
Peccato però che la Morte sembri essersi dimenticato di lei, lasciandola in balia della famiglia che la tratta come una schiava e non le dimostra mai nemmeno un minimo briciolo di affetto, fino ai suoi dodici anni quando finalmente si presenta alla sua porta per reclamarla. Il suo dono sarà quello di permetterle di trovare sempre una cura ad ogni malattia, ma anche di sapere quando invece non c'è speranza perché l'unica soluzione è la morte. Hazel però, che ha un cuore buono e generoso, non accetta che spesso non esista alcuna speranza e per questo osa opporsi al suo amatissimo padrino, pur sapendo che le conseguenze non potranno che essere spiacevoli...

La vita, si sa, è breve e delicata come la fiamma di una candela, letteralmente in questo caso, basta un alito di vento a spegnerla. La morte fa parte della vita, le due procedono sempre a pari passo, è il suo rovescio della medaglia, non può esistere una senza l'altra. E' un dato di fatto con cui tutti prima o poi facciamo i conti. Sarà così anche per Hazel, che dovrà accettare come non possiamo sempre salvare chi amiamo, semplicemente dobbiamo lasciarli andare perché la morte è inevitabile, che non siamo assolutamente nessuno per decidere chi sia meritevole di vivere e chi di morire!
Hazel, come tutti noi d'altronde dovremmo fare, imparerà presto che le proprie scelte hanno un peso e delle conseguenze e che le conseguenze delle nostre scelte impattano sempre nelle vite di chi ci circonda. Tutte le decisioni che prendiamo, anche quelle a fin di bene, vengono compiute con un certo egoismo inconsapevole, per stare bene con noi stessi, ma non sempre ci accorgiamo di come invece le nostre azioni possano portare dolore e infelicità nella vita degli altri.

Un altro punto centrale del libro inoltre è quello di fare ed essere ciò che vogliamo e non quello che vogliono gli altri, anche se parte della nostra famiglia. 
Hazel non ha mai avuto niente dalla vita, nessun amore e nessun affetto, ne è pertanto affamata. La Temutissima Fine, per lei solo Merrick, è quanto di più vicino ci sia ad una famiglia ci possa essere, più padre lui di quanto non lo sia stato quello vero e per questo desidera solo compiacerlo. Ma Merrick non è umano e il suo concetto di rapporti famigliari e di come svilupparli è alquanto strano e particolare, lui la ama profondamente, ma è sempre un Dio con altre attività a cui dedicarsi, per questo passa la maggior parte del tempo lontano da Hazel. 
Purtroppo nonostante ami immensamente la sua figlioccia, Merrick non riesce a comprendere i suoi bisogni e le sue esigenze, volendo solo che lei faccia quello che lui si aspetta da lei, lei ha un dono e un compito da portare a termine, senza doversi porre domande o metterlo mai in discussione. E' stato un rapporto di alti e bassi, di sbagli e tentativi, di cose non dette, di amore e paura, ma anche emozionante e toccante. Mi sarebbe piaciuto molto vederli di più insieme.

Hazel è un personaggio complesso, assistiamo alla sua crescita e maturazione passando attraverso i suoi sbagli, perché di scelte sbagliate ne farà davvero tante, ma attraverso queste riuscirà a trovare la strada che davvero vuole seguire fino alla fine, in un finale dolceamaro a cui è impossibile restare indifferenti 🥹

Nell'insieme l'ho trovato un libro meno "horror" dei precedenti, ma, probabilmente visti gli argomenti trattati, molto più cupo e oscuro. Come sempre il worldbuilding è molto interessante ed originale, ma non molto sviluppato, ormai ci sono abituata, è l'unica pecca che riconosco alla Craig che per il resto mi piace davvero moltissimo!
Per mio gusto personale ho preferito gli altri due libri della serie #sistersofsalt (la casa di sale e lacrime e la casa di radici e perdizione), ma questo si colloca subito dopo.

Una fiaba dark sulla fragilità della vita, ma anche sulla sua forza, e sulla responsabilità delle nostre azioni. Super consigliato!

4⭐⭐⭐⭐

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