Recensione "Il detective fantasma" di Vanessa S.Riley #Tu leggi, io scelgo
Buongiorno lettori, altro giorno altra rubrica, oggi vi lascio la recensione de "Il detective fantasma" per "Tu leggi, io scelgo"! Nata da un'idea di Chiara e Rosaria la rubrica prevede che ad ogni blogger partecipante ne venga casualmente assegnato un altro tra cui scegliere cosa leggere per il mese successivo! A marzo mi è stata abbinata Chicca di librintavola , amica con cui condivido già quasi tutte le mie letture, per questo sono andata a spulciare titoli un po' più vecchi e mi sono imbattuta in questo giallo paranormale che volevo giusto leggere da un sacco di tempo, qui la sua recensione 😊
Titolo: Il detective fantasmaAutore: Vanessa S.Riley
Casa editrice: Fanucci
Data di pubblicazione: 16 settembre 2021
Pagine: 264
"Jack Wyte è morto. La sua morte è stata una strana faccenda, il genere di faccenda che quando ti chiedono «Come sei morto?» ti dà il diritto di rispondere: «È una lunga storia». Si lascia alle spalle una carriera nella Squadra Omicidi che gli ha fatto male alla salute, una vita solitaria, una ex-moglie con cui non parlava da anni, una figlia ormai adulta e l’amore di Dare, l’unico essere al mondo che può vedere i fantasmi ma non vuole più vedere lui. E se pensava che tirare le cuoia, nella sua sgradevolezza, risolvesse tutti i problemi, si sbagliava di grosso. Morire, in realtà, è stato solo l’inizio. A Londra ci sono stati dei decessi diciamo poco ortodossi. E pure a Los Angeles. Sua figlia, in uno scavo archeologico in Guatemala, ha incontrato un tizio che le legge nel pensiero. Due personaggi non proprio umani sono stati incaricati da un concilio di non-morti di insabbiare tutto l’insabbiabile, con le buone o con le cattive. La detective Jamaica Kingstone della Metropolitan Police possiede la Vista, e questo non ha migliorato il suo umore. O il suo carattere. Anzi l’ha resa molto nervosa. C’è robaccia sovrannaturale dappertutto e i funzionari della morte non hanno il tempo o il personale per risolvere il casino in corso. Anche perché non si sono ancora accorti del vero problema. D’altronde si sa, al giorno d’oggi muore troppa gente e sono molto impegnati. Il caso, così, finisce metaforicamente sulla scrivania di Jack Wyte, la cui vita non è stata un granché, ma la cui morte si preannuncia anche peggio. Perché la verità non è mai gradevole e l’indagine in corso lo obbligherà a confrontarsi con dei fantasmi molto più inquietanti delle ombre dell’aldilà."
RECENSIONE
Ammetto sinceramente di non essermi informata bene sul libro prima di iniziarlo, complice anche il nome diverso dell'autrice, il cui vero nome è Susanna Raule, non sapevo che si trattasse di un secondo libro (il primo è Il club dei cantanti morti)! Per fortuna si può benissimo leggere da solo, diciamo pure che è comunque una sorta di autoconclusivo, se non fosse però che sicuramente ci si beccano enormi spoiler sul primo libro, sui rapporti tra alcuni personaggi e sulla morte del protagonista. Per me non è stato un grosso problema, ma è bene saperlo, perché in alcuni passaggi si avvertiva la mancanza di alcuni pezzi.
Dunque, abbiamo otto decessi in diverse parti del mondo, consequenziali, ma senza alcun apparente nesso in comune, non sembrano nemmeno omicidi, ma più che altro cause naturali, peccato che in natura non trovino comunque una spiegazione logica. Ad indagare sui casi di Los Angeles viene chiamato Jack Wyte, un poliziotto morto in servizio, che viene ingaggiato dall'Uomo dei Crocevia, leggasi il Diavolo, che lo riporta temporaneamente in vita per compiere la missione di risolvere il caso. A lui si uniranno nelle indagini, Dare, il suo vecchio amore, nonché "famigliare" del "datore di lavoro" di Jack e Jamaica Kingstone, una poliziotta londinese sboccata e molto sopra le righe capace di vedere gli Spiriti!
All'inizio ammetto di essere rimasta piuttosto spiazzata dai molteplici POV: Jack; Dare; Jamaica; la figlia di Jack, Corrie, archeologa, con questioni ancora irrisolte con il padre che avrà un ruolo fondamentale nelle vicende; Lope e Gillies, due liberti, anche loro alla ricerca dell'assassino per conto della loro Gilda. Per buona parte del libro ci sono stati continui cambi di scena spesso troppo brevi che mi hanno generato non poca confusione, per fortuna è stato tutto comunque studiato alla perfezione per coinvolgere le diverse fila narrative nella parte finale, dove tutto ha un senso e una spiegazione.
Mi è piaciuto moltissimo come è stato presentato l'Aldilà, con la Nera Signora organizzata come la più moderna delle multinazionali di oggi, con uffici, collaboratori, impiegati che si occupano di ogni cosa, anche del decesso della più insignificante pianta. Lei che controlla tutto e che se qualcuno, come in questo caso, muore prima del tempo e senza il suo permesso va fuori di testa! Mi sarebbe piaciuto saperne di più, anche sulle diverse creature esistenti, umane e non, per esempio si dice che Dare è una Esper, ma non ci viene spiegato cosa sia davvero. Nulla che comprometta la lettura del libro, sia chiaro, solo un mio appunto che me l'avrebbe fatto apprezzare di più!
I personaggi mi sono piaciuti tutti, l'autrice è stata davvero bravissima nella loro caratterizzazione, su tutti ho adorato Jack. Uomo e poliziotto tutto d'un pezzo, proprio come quelli che ti immagini dopo aver visto un film americano sulla polizia, sigaretta sempre in bocca, alcol a profusione, disilluso dalle brutture della vita a cui ha dovuto assistere e una vita privata andata a rotoli. Il suo tornare alla vita, anche se per poco tempo, è stato straziante e malinconico, tante cose non dette, tante non fatte, troverà comunque il suo modo per accomiatarsi dai propri affetti. Al suo cinismo e alla sua tragicità farà da contrappunto Jamaica e il suo essere molto diretta e sempre pronta alla battuta, riuscirà in questo modo ad alleggerire la tensione anche nei momenti più difficili.
Lettura scorrevole seppur cupa e cruda, con un ottimo intreccio e sviluppo. Ho trovato solo il finale piuttosto affrettato e sbrigativo con una piega vampiresca che sinceramente non mi aspettavo e che non mi ha soddisfatto, esclusivamente per mio gusto personale però. Il libro è in un certo qual modo auto conclusivo, anche perché Jack ha portato a termine la propria missione, ma nulla toglie che possa tornare per qualche altro caso, soprattutto visto la piega che la storia ha preso per un certo personaggio e che lo potrebbe riguardare personalmente.
Anche perché da quanto ho capito sarebbe prevista una trilogia, per cui non perdo le speranze!
Assolutamente consigliato, leggerò sicuramente altro di questa autrice, ho visto dei titoli davvero interessanti!
4⭐⭐⭐⭐
Grazie alla grafica di Dolci vi lascio il banner con le date di pubblicazione delle mie colleghe, al prossimo mese 😉
Alessia @nyn_82_and_her_booksworld
anche io non sapevo del precedente ed è stato un po' spiazzante, ma come a te mi è piaciuto
RispondiEliminaAnche io non sapevo del precedente ma l' ho letto senza problemi. mi è piaciuto molto è sicuramente particolare. Chiara mi ha regalato anche il primo.
RispondiEliminaNon lo conoscevo e sembra una lettura interessante
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